mercoledì 16 febbraio 2011

Special Review: Gran Turismo 5


Provato per PlayStation 3
Formato Esclusiva PS3
Prodotto SCEJ
Sviluppo Polyphony Digital

Release Date
24 novembre 2010 (WW)

Conosciamo tutti bene l’epopea di questo gioco e, sinceramente, più volte abbiamo creduto che il giorno della sua recensione non sarebbe mai arrivato. Finalmente, però, quel giorno tanto atteso è giunto e, forse, adesso ci sembrerà mancare qualcosa. Non lo si può attendere più, ragazzi, Gran Turismo 5. The Real Driving Simulator è arrivato e tutti noi è ormai da mesi che lo stiamo spolpando per benino. Ma adesso ci sentiamo pronti e la recensione la state già leggendo. Una recensione diversa, purtroppo, da quella che ci eravamo immaginati, che avevamo sognato. Lo diciamo subito e in modo chiaro, Gran Turismo 5 ha rispettato solo in parte l’incredibile hype che aveva sulle spalle. Quello che però non avevamo immaginato e che non ci saremmo mai sognati di andare, un giorno, in questo giorno, a criticare è l’aspetto esterno, per così dire, “di contorno” del titolo Polyphony. Vi ricordate l’immenso mondo di Gran Turismo 4, fatto di decine e decine di gare, alcune delle quali improponibili per lunghezza? Vi ricordate la Formula GT, dove mettere in piedi una buona strategia del rientro ai box per cambio gomme e rabbocco benzina era di fondamentale importanza? D’altronde le gare duravano dai 50 agli 80 giri, più le qualifiche dove cercare di ottenere il miglior tempo e scattare, perciò, dalla pole position. Ah già, ma in GT4 e in GT3 mancavano i danni estetici, quello sì che era un elemento di cui si sentiva la mancanza… E quindi che fare? Ma sì, implementiamo i danni estetici (che poi sono fini a se stessi e, rimangono, davvero solo estetici) e minimizziamo tutto il resto!! Anzi, tanto che ci siamo, togliamo le qualifiche (avete capito bene!!), togliamo l’usura dei pneumatici ed il consumo carburante, facciamo gare da 20 giri e togliamo anche la possibilità di salvare tra una corsa e l’altra (si continua a parlare della Formula GT, per inciso, ma ciò rimane un ottimo esempio di come le cose sono cambiate, in negativo secondo me, in GT5). Queste sì che sono innovazioni. Che poi tutto questo (tranne la possibilità di salvare) è presente nella categoria Endurance, il che ci sembra davvero una presa per il culo (e passatemi l’espressione, diamine!)!!


Dopo questo sfogo su degli elementi tagliati dei quali, davvero, e dico, davvero non riesco a comprenderne i motivi, continuiamo con la recensione. Non so cosa sia successo in casa Polyphony, ma sembra che la GT Life sia stata allestita in fretta e furia. A guardare gli eventi speciali, però, non sembrerebbe. Qui la cura dei dettagli è ben visibile, con video introduttivi e scuola rally, Nascar, ed eventi speciali sul circuito Top Gear. La perfezione, però, non si trova nemmeno qui. Gli eventi rally, infatti, potevano essere strutturati molto meglio e potevano/dovevano, essere più lunghi. Ma può darsi che il salvataggio tra una gara e l’altra se lo sono completamente scordati in Polyphony? Non capisco!! Ma continuiamo: gli eventi riservati ai Kart sono pochissimi ed anche qui la sensazione che si poteva fare di più è molto tangibile. Ancora, non ci sono più gli eventi monomarca, le patenti non hanno più un ruolo da quando il nuovo sistema di livellaggio alla Call of Duty si occupa di tutto (come abbiamo detto nelle Prime Impressioni) e, per concludere in bellezza, non ci sono più le qualifiche (sì, lo abbiamo già detto, ma… ma… vi rendete conto?!?)!!  Attenzione però, fino ad ora abbiamo parlato esclusivamente della struttura che sta intorno al gameplay di GT5, a cui non abbiamo, finora, per niente accennato. Ci siamo occupati di menù, di strutture delle gare, delle varie tipologie di eventi. Adesso, però, è giunto il momento di  dimenticare tutto (se ce la fate) e di scendere in pista!


E cosa possiamo dire del gameplay di GT5? Possiamo dire solo una cosa: perfetto! Una volta scesi in pista, ragazzi miei, una fisica incredibile, una sensazione di pesantezza del veicolo incredibilmente realistica, una risposta ai comandi ed un comportamento delle macchine incredibile, una sensazione di velocità incredibile! In una sola parola: incredibile! Capace di far dimenticare tutte quelle critiche mosse all’ultima fatica Polyphony, una volta scesi in pista sarete sopraffatti dalla grafica stupenda, da un gameplay curato nei minimi particolati e da un grande realismo, soprattutto per quanto riguarda la risposta della autovetture, diversa a secondo del modello che utilizzerete. Qui, forse, si riesce a capire su cosa hanno lavorato Yamauchi e compagnia in questi interminabili anni di sviluppo. Riprendere tra le mani Gran Turismo 4, ma che dico, lo stesso Gran Turismo 5 Prologue, in confronto, sembra passato remoto. Guidare in GT5 è un vero e proprio piacere. Fatelo, poi, con un volante e sarete in grado di togliere tutti gli hub su schermo e affidarvi al solo rumore del vostro bolide per cambiare marcia, o del suo comportamento in curva per capire che è ora di rientrare ai box per cambiare i pneumatici (solo negli endurance, dannazione!!). Questo sì che è Gran Turismo. Una volta finita la gara, rientrare nella giungla dei menu rimette, inevitabilmente, innanzi ai nostri occhi estasiati dal modello di guida, un’assurda scelta di fare ciò che si è fatto. C’è solo una soluzione per scappare da tutto questo: selezionare subito un altro evento e tornare il più presto possibile in pista. E così, tra una curva e l’altra, il piacere di guidare ci fa dimenticare qualche delusione. Che poi, a guardare bene, sono molto più di qualche.




Conclusioni
Ci siamo dimenticati di parlarvi delle condizioni atmosferiche (non perfette), del ciclo giorno/notte (davvero ottimo), dell’intelligenza artificiale (migliorata ma ancora molto migliorabile) e della modalità online (poco importante). Ma non fa niente. Quello che volevo dirvi ve l’ho detto, e la recensione esprime perfettamente ciò che sento per questo attesissimo gioco. Ciò che mi sarebbe piaciuto sapere è come i fan avessero reagito se Gran Turismo 5 non avrebbe avuto sul groppone tutta quell’hype. Un’hype alimentata dagli stessi videogiocatori. Sembrerebbe quasi costretto a chiedere scusa, GT5, per non aver soddisfatto completamente tutte le aspettative. Ma forse, a chiedere scusa, dovrebbero essere proprio quei milioni di fan, rei di aver chiesto, non l’impossibile, ma decisamente troppo, ad un titolo in sviluppo già da troppo tempo. Questo è Gran Turismo 5, signori. Non è perfetto, è vero, ma di che se ne dica, resta comunque un ottimo gioco di guida. Touchè. [90]

Genma-Sensei

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