giovedì 19 maggio 2011

Review: Metro 2033


Provato per Xbox 360
Formato 360, PC
Prodotto THQ
Sviluppo 4A Games

Release Date
16 marzo 2010 (US)
19 marzo 2010 (EU)
13 maggio 2010 (JP)

Non c’è dubbio che Metro 2033 è uno dei giochi che più avevamo curiosità di giocare. Per fortuna, la recente offerta del GameStop ci ha finalmente dato questa possibilità che, naturalmente, abbiamo colto al volo. Il BioShock russo. Con questa gravosa premessa abbiamo iniziato il titolo 4A Games, tenendo bene a mente, però, che ogni confronto doveva essere fatto con le pinze. Metro 2033, in fondo, non è BioShock. Siamo nella Russia del prossimo futuro, una guerra nucleare ha reso invivibile il suolo terrestre, ora popolato da terribili mutanti e costretto i pochi sopravvissuti ad abitare nella vecchia metropolitana. Proprio qui sotto, gli umani hanno ricostruito una certa “normalità”. Le stazioni sono diventate città, collegate da gallerie diroccate e poco sicure. La moneta corrente è rappresentata dai proiettili: quelli più vecchi, costruiti prima del disastro nucleare, sono i più preziosi. In questo ambiente parte la storia di Artyom (voi), deciso a salvare la stazione dove è cresciuto, abbandonata al proprio destino.


Con un bel flashback parte la storia di Artyom, in viaggio verso la stazione Polis, dove chiederà aiuto al consiglio per salvare Expo, la stazione dove egli è cresiuto. Il percorso per arrivarci, manco a dirlo, è pieno di pericoli. Non solo mutanti, ma anche uomini, mercenari e fanatici, decisi, anche in un momento come questo, a far valere le ragioni dei propri ideali. La guerra non trova riposo nemmeno dopo un disastro simile. Ad aiutare il coraggioso Artyom ci saranno i Ranger. Un gruppo di soldati decisi a riportare gli uomini alla luce del sole, o meglio, sotto un cielo denso di nubi radioattive. Uno degli aspetti più riusciti di Metro è senza dubbio l’atmosfera che si respira. Nelle gallerie si percepisce il disagio di un popolo costretto a vivere “come topi”. Quando si sale in superficie, invece, si rimane di agghiacciati di fronte ad una Mosca resa irriconoscibile dal disastro nucleare. Morte, distruzione, nubi radioattive e strade popolate da terribili mutanti. Metro riesce a far percepire al giocatore tutte quelle emozioni che si potrebbero provare nel vivere una situazione del genere.


Sotto l’aspetto tecnico il lavoro svolta da 4A Games è un po’ altalenante. Graficamente il gioco è ben fatto ma non esente da pecche. Le texture, infatti, non hanno tutte la stessa risoluzione, mentre fenomeni di nemici morti che scompaiono minano un po’ il senso di realismo che accompagna la produzione. Non mancano nemmeno alcuni bug, come nemici che si incastrano nei poligoni dello scenario. Ottimi, invece, gli effetti di luce. Sul gameplay, per fortuna, dobbiamo fare i nostri complimenti ai programmatori. Tutto il gioco, infatti, è visto sotto una luce realistica. E non solo per quanto riguarda le sparatorie: un orologio, per esempio, accompagnerà Artyom e gli indicherà quanto ossigeno c’è ancora nella sua maschera antigas. La stessa maschera, poi, andrà incontro a crepe o rotture nel caso di incontri ravvicinati con i nemici, costringendo il giocatore a fare attenzione. Torcia e visore notturno, ancora, funzionano con batterie a dinamo, che saremo costretti a ricaricare ogni qual volta ce ne sarà bisogno.



Conclusioni
Per finire, dobbiamo dire che potevano essere realizzate molto meglio le sezioni stealth, che sono risultate un po’ frustranti. Per quanto riguarda il discorso longevità,  Metro 2033 non è molto lungo ed è lineare nel procedere. A voi il giudizio negativo o positivo su questo. Cosa dire, ancora, su Metro? Con una realizzazione tecnica buona, un gameplay votato al realismo, un’atmosfera ottima ed una trama che, seppur non lunghissima, sicuramente ben fatta, il titolo 4A Games è riuscito ad appassionarci come pochi altri giochi. Certo, non sarà BioShock, ma la Russia post apocalittica è un luogo che merita di essere visitato ed esplorato. Naturalmente in compagnia di Artyom e dei suoi amici, siano essi mutanti o qualche Ranger poco caratterizzato. [80]

Itachi U

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