mercoledì 11 maggio 2011

Review: Alan Wake


Provato per Xbox 360
Formato Esclusiva 360
Prodotto Microsoft Games Studios
Sviluppo Remedy Entertainment

Release Date
14 maggio 2010 (EU)
18 maggio 2010 (US)
27 maggio 2010 (JP)

Ce l’abbiamo fatta!! Dopo diverso tempo, pari quasi al periodo di sviluppo del gioco stesso, arriviamo alla conclusione di Alan Wake! Un periodo di sviluppo travagliato quello del titolo Remedy, annunciato tantissimo tempo fa e ritardato non si sa quante volte. Ora però è arrivato a destinazione, per cui vediamo di capire com’è questa esclusiva per Xbox 360. Come saprete Alan Wake è un thriller psicologico, dove trama e narrazione rivestono un punto cruciale nello sviluppo del gioco stesso. E proprio questi elementi, infatti, sono curati alla perfezione. Non che il resto sia malvagio, anzi, ma lo scorrere degli episodi, degli avvenimenti è raccontato con tale maestria da portare la trama di Alan Wake a livelli altissimi. E tanto piacere se ci sono clichè da altri titoli, show o libri che siano. Alan Wake non fa mistero di essersi ispirato ad altri classici, e se un gioco lo fa e riesce ad essere godibile come in questo caso, mbè, non ci dispiace affatto.


Il gioco è diviso per episodi, all’inizio dei quali ci sarà un riassunto di quello precedente, come se si trattasse di una serie televisiva. Qui però non sarete “limitati” ad assistere passivamente a quello che accade, ma l’azione tocca a voi. Sì, perché voi impersonerete proprio il protagonista, ossia Alan Wake, scrittore in crisi che per cercare nuova linfa per i suoi romanzi decide di andare in vacanza in un posto paradisiaco nel mezzo dei monti e del verde, ossia Bright Falls. Ma qualcosa non va come dovrebbe e senza spoilerare nulla, vi diciamo che non se la passerà proprio bene! Scampagnate di notte, in mezzo alla foresta, cercando di arrivare sano e salvo a destinazione non era proprio quello che si immaginava. Alan, infatti, nel suo incedere sarà costretto a fronteggiarsi con una molteplicità di nemici, tutti con un unico fine: quello di metterlo fuori gioco. Ad aiutarlo (e aiutarvi, quindi) ci sarà uno strumento non proprio consono a sbarazzarsi dei pericoli: una torcia. Sì, sarà proprio una torcia la vostra miglior vostra alleata, capace di tenere lontani tutti i nemici ed a volte anche di più.


Questo strumento è fondamentale, poiché il sistema di combattimento si basa proprio sull’utilizzo della suddetta torcia unita ad un’arma da fuoco. Con la luce, infatti, i nemici diventano vulnerabili e quindi deboli ai colpi della pistola (o del fucile) che altrimenti non sarebbe neanche in grado di procurare un danno. Oltre ai “posseduti” dall’oscurità dovrete fronteggiare anche altri nemici, come ad esempio stormi di corvi ed i poltergeist, entità oscure invulnerabili al fuoco nemico. Non c’è dubbio che gli scontri possono essere affrontati anche con un piglio strategico, magari anche scappando per risparmiare munizioni. I bengala, ad esempio, sono un’ottima trovata. Accendendone uno, infatti, terrete lontano i nemici e potrete utilizzare questo breve periodo per farli fuori, oppure per avvicinarvi ad un punto di luce, fonte di salvezza, nonché checkpoint.


Anche dal punto di vista giocabile Alan Wake si rivela essere all’altezza di quello che ci si poteva aspettare, ma il punto forte, forse il migliore della produzione, è di sicuro l’atmosfera. Raramente mi sono trovato così immerso in un mondo di gioco, riprodotto con una cura per i dettagli incredibile. Forse solo Folklore (nel villaggio di Doolin) ed Heavy Rain mi hanno dato la stessa sensazione!! Andare in giro per la foresta di notte con gli alberi che si agitano, girare per Bright Falls, visitare case di cura in attesa di un temporale con tanto di tuoni talmente veritieri che sembrava stesse per piovere anche a casa mia. Un applauso, quindi, va a Remedy, per aver ricreato uno dei migliori mondi in un videogioco. Chiudiamo questa review con un altro aspetto incredibile: il sonoro. Effetti impressionanti all’interno del gioco scandiscono le traversate di Wake nella foresta, trasmettendo nel giocatore un vero senso di paura e timore. Non parliamo poi della soundtrack (ancora adesso mi vedo la fine dell’episodio due); davvero uno spettacolo, una delle migliori colonne sonore della storia dei videogiochi, fusa perfettamente col mondo ricreato da Remedy.



Conclusioni
Un gioco perfetto dunque, questo Alan Wake? Non proprio. La grafica, ad esempio, anche se riesce a trasmettere perfettamente quello che vuole al giocatore, appare un po’ “vecchia”. Alcune texture non sono lucide e brillanti come dovrebbero, e in definitiva si sente un po’ il peso degli anni. Dal punto di vista stretto della giocabilità, inoltre, si può criticare che non aggiunge nulla di nuovo rispetto ad altri giochi. Il modo, comunque, ci fa soprassedere. Concludendo possiamo dire che Remedy ha svolto brillantemente il suo compito, anche se abbiamo aspettato un po’ troppo. Attendiamo ora di vedere se in cantiere c’è un secondo capitolo di Alan Wake; questo primo ha sicuramente superato l’esame. [89]

IceKimi

Nessun commento:

Posta un commento