lunedì 29 novembre 2010

Review: God Hand


Provato per PlayStation 2
Formato Esclusiva PS2
Prodotto Capcom
Sviluppo Clover Studio

Release Date
14 settembre 2006 (JP)
10 ottobre 2006 (US)
13 febbraio 2007 (EU)

Dalla gloriosa rivista Videogiochi, numero 22, novembre/dicembre 2006: “A dispetto della loro apparente ilarità, una sottile vena nostalgica attraversa le battaglie di God Hand. Se il graduale superamento dei limiti imposti dalla tecnologia è oggi all’origine di una sperimentazione selvaggia, quasi schizzofrenica, delle possibilità del videogioco come medium sulla strada che dall’adolescenza è destinata a condurlo alla piena maturità, è anche vero che in origine il videogioco era, appunto, solo un gioco. Per la creazione di God Hand, Clover si è ispirata proprio alla semplicità di quella fase nella vita del medium, ricavandone un distillato purissimo dello spirito che animava i vecchi picchiaduro a scorrimento bidimensionali tramontati alle console a 16 bit. L’aspetto paradossale è che nonostante la sua intenzionale aderenza a quei canoni di trasparenza, God Hand si innesta sullo splendore di uno dei più elaborati, intensi e appaganti sistemi di combattimento corpo a corpo mai concepiti”.


“Gene, il guizzante protagonista, alterna pugni e calci in serrati esercizi di strategia che pretendono una fulminea abilità manuale assistita dalla capacità di adattare la propria tattica agli sviluppi della situazione. Il ricorso ad una sola di queste qualità conduce a morte certa, laddove il loro perfetto dosaggio costudisce il segreto di gratificanti successi. […] Tra ganci, gomitate, sgambetti e ginocchiate, i colpi a disposizione superano il centinaio, differenziandosi per tempi d’esecuzione, danno arrecato ed effetti su chi li subisce, Tutti fattori da tenere in debita considerazione nel corso di scontri dotati di grande fisicità.  […] I tre tasti riservati all’attacco possono essere configurati a discrezione dell’utente per l’esecuzione di una delle qualsiasi delle mosse apprese”.


“Diviene in questo modo possibile impostare un numero virtualmente illimitato di combinazioni capaci di esaltare lo stile di ognuno. Sfortunatamente, il sistema di controllo è il destinatario privilegiato delle attenzioni degli autori, orgogliosamente disinteressati di tutto quanto non graviti attorno alla lotta vera e priopria. La piattezza nella conformazione dei livelli (che si estendono per lo più lungo strade e sentieri attraversati da brevi diramazioni) si unisce ad un altrettanto carente varietà di situazioni, in un fiacco sodalizio spezzato solo da rari e scarsamente fantasiosi diversivi”.



Conclusioni
“Tuttavia, sebbene lontano dagli elaborati ibridi tra avventura, puzzle-solving e combattimento come God of War, nel titolo Clover risplende l’essenza incontaminata degli antichi beat’up a due dimensioni, dove tutto ciò che contava erano ingaggi rapidi e incalzanti contro nugoli di nemici, uno dietro l’altro, livello dopo livello. Il fine? La semplice esaltazione della volonta di potenza.” E noi, sinceramente, dall’ultima opera del team Clover non ci attendevamo niente di diverso. Uno studio che negli anni ha prodotto capolavori come Viewtiful Joe ed Okami, chiuso da Capcom per un’importante, quanto ingiusta, questione economica, non poteva che lasciarci con lo stile di God Hand. Un gioco che sembra dirci “Dobbiamo chiudere? Rideteci su, ti prenderò lo stesso a calci nel sedere, ragazzone!”. Esattemente. [90]

Genma-Sensei

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