Provato per Xbox
Formato Esclusiva Xbox
Prodotto Sega
Sviluppo Smilebit
Release Date
19 dicembre 2002 (JP)
15 gennaio 2003 (US)
21 marzo 2003 (EU)
Finalmente ce l’ho fatta!! Non è stato facile, nonostante il livello di difficoltà dicesse il contrario. A cosa mi riferisco? Semplice, al boss finale di Panzer Dragoon Orta, stupendo On-Rail Shooter di Sega e quei geni di Smilebit (autori già di Jet Set Radio Future) uscito sul vecchio e ingombrante Xbox ben nove anni orsono. Genere non molto in voga ultimamente, anzi, quasi scomparso del tutto, PDO è certamente l’esponente più difficile, bello e suggestivo di suddetto genere. Chi non ha familiarità con la giocabilità del titolo si metta comodo ed ascolti interessato di cosa si tratta. Semplicemente sarete a cavallo di un drago il quale seguirà un percorso prestabilito per tutti e dieci i livelli del gioco mentre voi impersonerete il cavaliere, in questo caso una giovane ragazza di nome Orta, la quale, in sella al suo fidato amico farà fuori un bel po’ di nemici grazie alla sua arma e ai vostri riflessi. Grazie alle due levette analogiche del pad sarete in grado di schivare i colpi nemici virando a destra, sinistra o spostandovi sopra o sotto - levetta di sinistra, e nel contempo prendendo la mira - levetta di destra, come nei classici sparatutto.
Dicevamo dei riflessi, sì, perché in PDO questi saranno la vostra arma in più. Orde di nemici compariranno sullo schermo, spesso più grandi di voi, e vi attaccheranno con tutte le loro forze e i mezzi che avranno a disposizione. Non si faranno cura di venire solo davanti, ma potranno attaccarvi anche da destra, sinistra e dietro! Fondamentale quindi l’uso del radar, il quale vi fornirà tutte le indicazioni del caso per individuare a colpo d’occhio tutti i nemici. Un semplice tocco di uno dei grilletti e la visuale si sposterà di 90° posizionando la visuale al fianco di Orta, permettendovi così di vedere chi vi minaccia! Grazie poi alla pressione del pulsante A la vostra eroina elargirà grosse quantità di fuoco, tenendolo premuto, invece, il mirino diventerà di colore rosso e aggancerà il bersaglio in più punti, quanto maggiore è il tempo in cui terrete premuto il pulsante. Con gli altri due bottoni colorati, ossia X e B, il drago eseguirà rispettivamente uno sprint e una frenata, mosse fondamentali per evitare laser e ostacoli improvvisi (barra piena permettendo). Grazie al pulsante Y, infine, avrete la possibilità di cambiare forma al vostro bel drago! Una pressione ed ecco che il vostro alleato spalancherà le ali e assumerà una potenza di fuoco maggiore del normale, sarà però penalizzato dal non poter effettuare nessuno sprint e nessuna schivata. Nessun problema però, seconda pressione e arriviamo al piccolo draghetto difensivo, ottimo quando l’attacco nemico è soffocante! Frenate e sprint disponibili in quantità maggiore rispetto alla versione base grazie ad una barra con capacità maggiore, e mirino ad ampio raggio, che sebbene sprovvisto di lock-on, sarà in grado di distruggere missili e minacce varie in modo più semplice e sbrigativo delle altre due forme. Da non dimenticare poi la barra dell’attacco speciale, che si riempirà man mano che i vostri colpi andranno a segno scatenando tutta la furia distruttiva del vostro drago!
Parlando del profilo tecnico non si può non lodare PDO per le meraviglie che ci propone. Dieci livelli estremamente caratterizzati e suggestivi, con una grafica di primissimo ordine e uno stile veramente eccezionale. Le musiche che vi accompagneranno per l’avventura sono coerenti con tutto quello che il gioco propone e perfettamente calanti nell’atmosfera del titolo stesso. Purtroppo, però, Panzer Dragoon Orta non è esente da difetti, seppur piccoli, come la difficoltà del gioco (troppo alta), mancanza di checkpoint e una longevità un po’ bassina, visto che i dieci livelli che compongono la storia portante si finiscono piuttosto in fretta. A proposito di storia, PDO propone una vera enciclopedia di tutto il suo mondo, che ad ogni livello si aggiungerà di nuove storie e spiegazioni. Spiegazioni che saranno fondamentali per conoscere la trama come si deve. Questa, infatti, viene raccontata come se il giocatore conoscesse a priori tutte le vicende, causando un po’ di estraneità durante i bellissimi filmati d’intermezzo. Ma una semplice lettura della “Scatola di Pandora” e tutto sarà chiaro come la luce del sole.
Conclusioni
PDO è un gioco vecchio stampo, come oggi non se ne trovano più. Da una parte anche meglio, visto una struttura di livelli senza checkpoint e difficoltà settataverso l’alto; dall’altra davvero un peccato perché un gioco con questo stile è veramente uno spettacolo sia per gli occhi sia per il cuore di ogni videogiocatore. [90]
IceKimi
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