mercoledì 16 novembre 2011

Mag: CERO Z - Numero 2


Tutto quello che vorrei dire in questo editoriale per il secondo numero di Cero Z, forse l’ho già detto, in un vecchio post Last Minute su Currently Playing Blog. Buona lettura. “[…] Stavamo parlando, invece, della rivista Videogiochi, uscita per la prima volta nell'ottobre 2003, con Killzone in copertina. Un numero letto, visto e rivisto ennesime volte. Forse il migliore dei 25 realizzati. […] Nell'ultimo spezzone di questo malinconico Last Minute, non mi rimane che parlare dell'aspetto più bello di questa ormai defunta rivista. Sto parlando del modo di scrivere. Che si tratti di recensioni, di anteprima o di editoriale, il modo di scrivere di chi scriveva (lasciatemi passare il gioco di parole) era assurdamente meraviglioso! Recensioni come quelle di Donkey Konga, Mojib Ribbon, Otogi 2, Gran Turismo 4 Prologue, Gran Turismo 4, Metal Gear Solid 3, Animal Crossing, Viewtiful Joe, Magatama e tantissime altre che, elencarle tutte, mi sembra quantomeno tedioso. Un modo di scrivere unico, speciale, che non si interessava di farvi una carrellata di quello che il gioco offre, o i suoi aspetti positivi e nagativi. Si interessava, piuttosto, dell'aspetto più umano (per quanto possa esserlo) del videogioco. Dell'aspetto emozionale, di quello che proverete giocandoci ore ed ore, o solo alcuni minuti. E così, il pennello di Mojib Ribbon diventa leggero se paragonato alla distruzione di Otogi 2, la schermata delle avvertenze di Donkey Konga riesce ad avere il suo perchè, ed il basso livello di sfida di Gran Turismo 4 va a braccetto con il suo enorme successo.  Una rivista come Videogiochi non esiste più e forse, oggi, non ha nemmeno ragione di esistere. Oggi che i videogiochi, come si dice spesso in momenti come questi, non sono più quelli di una volta. O forse, più semplicemente, il problema è solo nella mia testa. D'altra parte io ho iniziato a considerare il videogioco come forma di cultura proprio in quegli anni, e proprio grazie a Videogiochi. Ed allora il problema non è più nella mia testa. Ma nel mio cuore. Come si dice? Il primo amore non si scorda mai. E così, Nintendo, ad esempio, può creare il Mario più bello della storia, ma se il tuo primo Super Mario è stato Sunshine, oppure il 64, Galaxy è solo uno strumento che ti ricorda quanto tu hai amato Super Mario. Super Mario Sunshine, però”.

Genma-Sensei dall'editoriale del secondo numero di Cero Z

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