venerdì 22 luglio 2011

Review: Bulletstorm


Provato per PlayStation 3
Formato PS3, 360, PC
Prodotto Electronic Arts
Sviluppo People Can Fly / Epic Games

Release Date
22 febbraio 2011 (US)
24 febbraio 2011 (EU)
24 febbraio 2011 (JP)

Non ci riescono proprio a tirar su un gioco normale quei mattacchioni di People Can Fly! Aiutati da Epic e sotto l’ala protettiva di Electronic Arts, quei folli sono riusciti a creare, di nuovo, qualcosa di tanto fuori di testa quanto di assolutamente geniale e sopra le righe. Grayson Hunt, questo è il nome del protagonista indiscusso del gioco, accompagnato dalla sua ciurma di ammutinati, dopo aver scoperto che la federazione internazionale gli commissionava omicidi di gente scomoda ma innocente, decide che è tempo di redimersi, di vendicarsi e di, in qualche modo, salvare sé ed i suoi amici. Con queste premesse si apre Bulletstorm, un gioco la cui trama svolge sicuramente un ruolo secondario. Ruolo secondario, certo, ma è anche vero che l’intreccio narrativo è ben raccontato e capace di strapparvi più di una risata, ed anche qualche faccia triste. Come ogni gioco di People Can Fly, però, il piatto forte sta nel gameplay, e che piatto forte!


Appena entrerete nell'universo di Bulletstorm, dopo le prime ore di gioco che fanno da prefazione per quello che poi è il gioco vero e proprio, capirete che il titolo di People Can Fly non è il solito sparatutto. Un sistema di combo (chiamato Abilità), infatti, vi accompagnerà in ogni istante, ogni qualvolta sarete impegnati in uno scontro a fuoco. Uccidere con stile piuttosto che con enorme brutalità o inventiva frutterà a Gray un certo punteggio; con tali punti guadagnati in battaglia, poi, potrete acquistare potenziamenti, munizioni e colpi speciali per le vostre bocche di fuoco. Ma non avrete solo la polvere da sparo per fare la festa ai nemici! La mano sinistra del protagonista è ben armata di una specie di rampino (nel gioco chiamato Cappio), con cui potrete afferrare i nemici e scaraventarli verso di voi o verso un punto “pericoloso” dell’ambiente circostante; un modo semplice e veramente riuscito per allargare la varietà dell’azione.


Come avrete certamente intuito il gameplay è la parte principale di Bulletstorm. Gli sviluppatori, però, non si sono risparmiati nel creare un “contorno” di tutto rispetto. Tecnicamente il gioco è ottimo, con una veste grafica ispirata e molto buona anche se i piccoli caricamenti che delle volte affliggono l’azione si potevano (dovevano) evitare. Le ambientazioni, inoltre, non sono molto ampie, anche se le inquadrature durante le cut scene sembrano dire il contrario. Un effetto alla Resistance 2, insomma. Il sonoro è discreto, così come la soundtrack. Buona la longevità, aiutata, soprattutto, da una modalità chiamata Echo. In questa sezione potrete rivivere le fasi più action della campagna principale senza l’incombenza della trama; un punteggio e l’immancabile classifica online vi terranno impegnati per più di qualche ora.



Conclusioni
Con qualche arma in più, qualche caricamento in meno (e più corto…) ed una modalità cooperativa on e offline per la campagna principale, Bulletstorm poteva davvero essere un capolavoro assoluto. Anche così, però, grazie ad un sistema geniale delle Abilità, un’azione frenetica e mai ripetitiva ed una campagna principale che è un piacere giocare, il titolo di People Can Fly rimane uno dei migliori FPS disponibili sul mercato. Epic ed Electronic Arts hanno fatto benissimo a fidarsi di un team così sopra le righe eppure capace di creare ogni volta qualcosa di unico. E se è vero che ogni genio nasconde in sé una piccola vena di pazzia, allora quelli di People devono avere davvero un quoziente intellettivo molto alto. [90]

Genma-Sensei

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